Vanxie, Analisi strutturale e montaggio
Struttura, heatpipes e base di contatto
Questo modello è stato ideato con lo scopo di raffreddare soluzioni davvero poco impegnative sotto il punto di vista termico, ma soprattutto al fine di offrire una elevata compatibilità con tutti quei cabinet che richiedono dissipatori dalle dimensioni complessive ridottissime. Possiamo subito notare che si è cercato di realizzare un modello di qualità, per via della nickelatura e della presenza di una lavorazione migliore rispetto ad altre marche. La categoria di riferimento è quindi la “Low Profile”; presenta un corpo dissipante ed annesse heatpipes in posizione orizzontale, simile all’Arcziel, appartenente alla tipologia top down. Fondamentalmente anche il Vanxie appartiene a questo genere di prodotti, anche se l’ambito di utilizzo ideale si limita ai cabinet slim HTPC. Il Vanxie è dotato di una singola ventola da 80mm nella parte supreriore, ed inoltre quest’ultima è spessa soli 10.8mm contro i classici 25. Questo implica prestazioni di raffreddamento certamente minori, ma è evidente che l’interesse di Reeven non era quello di massimizzare le prestazioni, quanto di offrire una compatibilità praticamente massima. Il design dell’unità è standard in quanto non è altro che un singolo radiatore a sviluppo orizzontale con due heatpipes ad “U”, sempre orizzontali, con una base classica incassata in una superficie di contatto planare. Quest’ultima è realizzata molto bene, sono leggermente visibili dei segni di lavorazione al tornio e diversamente dalle altre soluzioni Reeven non è presente la lucidatura a specchio.
Le heatpipes in totale sono due, da 6mm ciascuna. La ventola in dotazione è montata tramite due semplici clip metalliche, e date le dimensioni contenutissime, la procedura di installazione risulta leggermente scomoda, perché bisogna fare pressione in maniera decisa. Non è presente lo sleeving per il cavo della ventola ed il connettore è a 4 PIN, quindi PWM. Precisiamo che non sono presenti particolari motivi tesi all’ottimizzazione del profilo di ventilazione interna.
Non è presente nessuna curvatura centrale convessa, che generalmente veniva adottata nei socket passati per migliorare l’impronta di contatto della CPU. Questo era un problema noto dei socket 775, X38/48 e non ultimo per importanza l’X58, che spesso ha portato ad una curvatura del socket stesso.
Configurazione dissipante e ventola utilizzata
La spaziatura tra le alette è più serrata rispetto agli altri modelli e questo fattore quindi potrebbe portare ad un’ottimizzazione nell’utilizzo di ventole più performanti, sotto il profilo della pressione statica. Ad ogni modo per come viene fornito è irrilevante, perché non è stato scelto di montare una ventola da 80mm potente, bensì semplicemente adatta alle necessità dimensionali contenute. La spaziatura leggermente serrata ha permesso di aumentare le prestazioni complessive, ma potrebbe far aumentare anche la rumorosità complessiva per via della necessità di utilizzare RPM maggiori della ventola. Il peso finale è praticamente irrisorio.
E' interessante notare come sopra alla base di contatto con la CPU sia presente un dissipatore passivo più massiccio, atto a favorire uno scambio diretto del calore. Le due heatpipe tendono invece a distribuire il calore nella zona esterna del dissipatore, massimizzando l'efficienza della piccola superficie dissipante.
E’ stata fornita in dotazione una ventola da 80mm proprietaria Reeven in colorazione gialla per le pale e nera per il telaio. Le caratteristiche tecniche sulla carta sembrano appropriate alla tipologia. La ventola è dotata di undici pale, dalla tipologia standard, ed inoltre a differenza delle Cold Wing non presenta la leggera curvatura del motore frontalmente, che era utile per favorire l’ingresso del’aria; la ventola non è dotata del comodo switch presente nella serie PWM Cold Wing, per la regolazione diretta degli RPM.
Montaggio
Passiamo dunque all'installazione del nostro Reeven Vanxie sul nostro sistema di prova. Precisiamo che abbiamo provato inizialmente a montarlo su una scheda madre Asus Sabertooth Z77 con un infelice sorpresa e cioè quella che per la forma che ha il Vanxie non entra nella zona socket della ASUS se non con la rimozione dell'imponente struttura di plastica che sovrasta la scheda. Ovviamente tale operazione non invalida la garanzia. Per le persone meno esperte consigliamo quindi l'utilizzo di altre schede madri con sistemi di dissipazione delle fasi meno ingombranti.
Noi abbiamo optato per l'installazione su un'altra scheda madre in particolar modo la Asrock Z77 Pro4-M per questioni di praticità. Come possiamo notare l'installazione è stata immediata grazie anche al sistema di avvitamento con quattro semplici viti dalla parte inferiore a quella superiore della scheda madre e non passando per il classico backplate con staffe e viti da avvitare sulla parte superiore della scheda madre. Il sistema è molto semplice grazie al peso molto contenuto. Come abbiamo notato nel bundle sono presenti anche quattro gommini che ci serviranno in questa operazione per non creare corti o danni alla scheda madre e quindi mantenere isolato il punto di contatto tra viti e la parte inferiore del PCB della scheda madre.
Una volta montato il Reeven Vanxie, possiamo notare come sia particolarmente compatto e questo non interferisce nell'installazione di moduli RAM ad alto o basso profilo, neanche nel primo slot della scheda madre. L'installazione del Vanxie rimane quindi entro l'area socket della scheda madre, ma come abbiamo precedentemente accennato, è bene assicurarsi prima di acquistarlo che la nostra scheda madre non abbiamo nella zona VRM dei dissipatori troppo voluminosi per non incorrere in modifiche che potrebbe portare il decadimento della garanzia o invalidare le doti dissipative di tali heatsink. Ovviamente anche nel caso della Asrock abbiamo riscontrato un piccolo problema relativo al contatto del Vanxie con dei condensatori a stato solido e dei choke. Ovviamente il Vanxie sfiorava soltanto i condensatori e quindi ciò non ha compromesso il contatto con la base della CPU o la stabilità del sistema.