OCZ Vertex 4: visto da vicino
Il drive, oltra ad essere protetto da urti e cadute tramite il frame in spugna dura, è protetto anche da scariche elettrostatiche all'interno di una busta chiusa da un adesivo che ci avvisa di maneggiare il prodotto in ambienti non carichi elettrostaticamente.
Il drive è molto simile ai precedenti Vertex ma, l'adesivo utilizzato, dona più aggressività al prodotto grazie ai contrasti in scala di grigio; la cover è in plastica nera.
La parte inferiore si discosta dalla cover superiore in quanto è in alluminio spazzolato, su di essa è presente un grosso adesivo che la ricopre quasi interamente, su tale adesivo sono riportati il Part Number e il Serial Number, è inoltre presente un QR Code che se letto con uno smartphone restituisce alcune informazioni riguardanti il nostro drive.
Su uno dei quattro angoli è presente un sigillo di garanzia che se rimosso non permetterà di usufruire dell'RMA, sotto di esso è infatti presente una delle quattro viti che uniscono la cover superiore da quella inferiore, una volta rimosse si potrà accedere al PCB del Vertex 4.
Visto che il tempo a disposizione per testare il drive è stato molto limitato abbiamo realizzato, nel video utilizzato per l'anteprima, una ricostruzione 3D del drive smontato.
http://www.youtube.com/watch?v=3ntU7lPw4No
Sul PCB è facilmente riconoscibile il controller Indilinx Everest 2, molto simile architetturalmente al predecessore Everest 1 utilizzato dalla casa produttrice per la serie Octane. Si discosta principalmente per un incremento del Clock da 333MHz a 400MHz oltre a varie migliorie apportate sul precedente controller a livello di Firmware. Il controller, posizionato centralmente sul PCB, è raffreddato da un pad termico a diretto contatto con la scocca in alluminio ed è circondato dalle celle di memoria NAND Flash. Stando alle caratteristiche, il controller Everest 2 sembrerebbe essere una versione perfezionata del controller Marvell 88SS9184. Tale ipotesi è stata poi confermata da OCZ stessa che ha però sottolineato la presenza di un firmware proprietario che come vedremo è in grado di fare la differenza rispetto ad altri SSD basati sullo stesso controller Marvell. A supporto del controller OCZ ha affiancato 1GB di RAM DDR3 suddivisa in due moduli da 512MB, uno per ciascun lato del PCB. Tale quantitativo sarà però utilizzato a pieno soltanto nel modello da 512GB, mentre i modelli di taglio inferiore ne utilizzeranno solo metà.
Troviamo 16 moduli di memoria, 8 per lato del PCB, ognuna delle quali con capacità di 16GB, per un totale quindi di 256GB. I moduli contengono due die da 8GB ciascuno e sono di produzione Intel con tecnologia MLC a 25nm.