Intel Core i7-3770K, Ivy Bridge debutta con il nuovo processo a 22nm - Overclock

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Overclock

 

Passiamo ora ad analizzare uno degli argomenti che più interessano I nostri utenti: l’overclock. Innanzitutto come si fa. La procedura è del tutto analoga alle precedenti CPU LGA 1155, quindi in questo caso con il 3770K abbiamo il moltiplicatore sbloccato ed una limitata possibilità di incrementare il valore del baseclock, dell’ordine di 7 o 8 MHz. I moltiplicatori del turbo raggiungono l’elevata cifra di 63x (contro il moltiplicatore 59x di Sandy Bridge) permettendo di superare “agevolmente” il muro dei 6 GHz, sfiorando e in alcuni superando i 7 GHz. Ci stiamo ovviamente riferendo ad overclock estremo, di cui parleremo più tardi. La maggior parte degli utenti è però interessata all’overclock casalingo, quello per incrementare le prestazioni nell’utilizzo quotidiano.

 

In questo caso la situazione si può definire quasi imbarazzante, in quanto alla resa dei conti si può dire che, almeno con gli esemplari giunti nelle varie redazioni, l’overclock daily use di un 3770K mediamente non permette di raggiungere frequenze sensibilmente maggiori rispetto ad un 2600K, possiamo anzi dire che le due CPU sono equiparabili.

Sebbene il processo produttivo a 22nm abbia portato ad una riduzione abbastanza sensibile dei consumi, per lo meno se consideriamo che mediamente sarà necessario un vcore minore per ottenere un buon daily use, raggiungere frequenze più elevate potrebbe essere tutt’altro che semplice. Il problema risiede nelle temperature dei core che, badate bene, non è la stessa cosa del calore dissipato.

 

Viene spontaneo chiedersi: come sia possibile che una CPU che consumi meno, abbia temperature più elevate? Il calore generato non può eccedere la potenza assorbita! La spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che il die della CPU è ora sensibilmente più piccolo, del 25% inferiore rispetto a Sandy Bridge, e quindi gli attuali sistemi di dissipazione faticano a dissipare il calore da una superficie tanto piccola. Dalla notizia che abbiamo rilasciato nei giorni scorsi, siamo venuti a conoscenza del fatto che Intel ha inserito una pasta termica che fa da contatto tra il die e l'IHS, al posto della saldatura fluexless con cui sono state invece prodotte le CPU Sandy Bridge. In quest'ultimo caso infatti non sarà possibile rimuovere la copertura del processore senza danneggiare anche il die.

La conduttività termica offerta dalla saldatura è di circa 16 volte superiore a quella che può offrire una pasta TIM, causando così un ostacolo nella trasmissione del calore evidentemente molto maggiore in confronto alle CPU di precedente generazione. Tale scelta, compromette le frequenze che possono essere raggiunte con sistemi dissipativi convenzionali. 

 

Vale a dire che a parità di consumo, Sandy Bridge avrà generalmente temperature sui core inferiori ad Ivy Bridge. Tutto ciò verrà confermato nella prossima pagina, in seguito a test molto approfonditi. Prima di esprimere un giudizio vediamo altri piccole sfaccettature di Ivy Bridge. Viste le temperature elevate sui core, Ivy Bridge ama il freddo intenso. Se Sandy Bridge non mostrava particolari miglioramenti con sistemi di raffreddamento ad azoto liquido, per Ivy Bridge è vero sicuramente il contrario. Specialmente quando si va ad applicare tensioni elevate (fino ad 1,8V!) l’azoto liquido è praticamente d’obbligo, riuscendo a mettere in difficoltà persino un sistema di tipo Cascade. Sempre per gli amanti dell’overclock estremo e dei benchmark, c’è il supporto a memorie fino a 2666 MHz in overclock, almeno ufficialmente, ma molte schede madri supportano anche un divisore a 2800 MHz, e con ulteriore overclock del base clock alcuni overclocker sono riusciti a superare la soglia dei 3 GHz. Ciò porta sicuramente ad ottenere prestazioni nei benchmark più elevate, seppur con un dispendio più elevato di energie, in quanto a sistemi di raffreddamento.

 

Ma torniamo nella categoria dell’utenza media e tracciamo un bilancio. Complessivamente possiamo dire che il 3770K si comporterà in modo tutto sommato simile al 2600K, raggiungendo frequenze simili, con una tensione operativa e quindi consumi inferiori, ma con temperature e quindi con sistemi di raffreddamento necessari praticamente uguali.

Vediamo i nostri risultati, ottenuti con la scheda madre MSI Z77A-GD65. Per il daily use abbiamo raggiunto la frequenza di 4800 MHz:

 

Daily4800

 

Incrementando la tensione operativa ed utilizzando un sistema di raffreddamento di tipo Cascade siamo riusciti a raggiungere la frequenza di 5700 MHz, stabile in diversi bench corti. Per il 3DMark 11 ci siamo fermati a 5,4 GHz, seppure con sistemi di raffreddamento ad azoto liquido potevamo ottenere sensibilmente di più. Abbiamo testato anche il Core i7-3770K con la scheda madre ASUS SABERTOOTH Z77 chiudendo con successo il test SuperPI 1M alla frequenza di 5900 MHz.

 

OC5900 Spi-6203

 

 

Spi 1M6396 Wprime325700 5851 

 

 

Con la scheda madre Intel DZ77GA-70K abbiamo riscontrato delle difficoltà in overclock. Fino alla frequenza di 4600 MHz non abbiamo ottenuta alcuna anomalia, ma salendo ulteriormente si sono manifestati problemi di Thermal Throttling, anche agendo su altri parametri del BIOS. L'aggiornamento del BIOS non è stato possibile eseguirlo, in quanto la stessa scheda non riconosceva le pendrive utilizzate per l'update.

 

Corsair